Non voglio uscire ! La sindrome della capanna

di Natalia Gregorini

Il Lockdown non è finito per tutti. Ci sono moltissime persone e tantissimi bambini che, pur potendo uscire di casa , non vogliono farlo. Hanno paura.
Ricevo tante telefonate e richieste di consultazione da parte di genitori che non sanno come convincere i propri figli a fare una passeggiata, ad andare al parco o addirittura a vedere degli amici. “Sono stanco”, “Non ne ho voglia”, “Non mi va”, “Preferisco stare a casa”, sono le motivazioni che adducono i bambini , motivazioni che lasciano trapelare un senso di apatia, mancanza di motivazione ma soprattutto tristezza ed ansia all’idea di affrontare l’esterno.
Rimanere per più di due mesi chiusi dentro casa , potendo avere relazioni “normali” solamente con i propri genitori e fratelli, interdetti dalla frequentazione anche dei propri nonni o amici più stretti, immaginare un mondo esterno contaminato e seriamente minacciato da un virus invisibile e letale, ha creato nella mente dei bambini uno scenario terribile che ora fatica ad essere trasformato.

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I bambini accusano il colpo

Effetti del Coronavirus sulla salute emotiva dei bambini. Come sostenerli

di Natalia Gregorini

Psicoterapeuta

La vita dei bambini nell’ultimo mese è cambiata e lo ha fatto in modo brusco e del tutto inaspettato.

Le norme governative necessarie ad affrontare l’emergenza sanitaria da Coronavirus hanno stravolto la loro normale routine, lasciandoli in un tempo sospeso e non determinato, in una lunga e “strana vacanza” senza scuola, senza sport, senza cinema, senza feste, senza amici, con tanto tempo da trascorrere chiusi in casa. Questi cambiamenti, anche se come reazione immediata possono aver determinato gioia ed euforia, soprattutto in relazione alla sospensione dell’impegno scolastico, rappresentano un cambiamento importante che può suscitare nei nostri figli un senso di smarrimento, di confusione, di angoscia, paura, senso di solitudine e necessità di confrontarsi con emozioni con cui spesso hanno poca dimestichezza, come la noia.

La privazione più gravosa che i bambini soffrono in questa situazione è quella della rete relazionale che rappresenta il cibo principale della loro crescita emotiva. Non possono stare con i compagni, giocare con gli amici, fare sport con gli altri, ridere, fare confusione insieme. Non possono prendersi in giro, parlare, scherzare. Non possono guardare gli altri ed imparare da loro.

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D come laboratorio D’Arte - Magia del Sentire, del Sapere e del Saper fare

ll percorso della sua conoscenza è continuo e circolare nell’interazione con l’ambiente (sistema familiare e sistema sociale) mentre scopre che con il suo linguaggio può comunicare e condividere le sue scoperte con il mondo attorno a sé; l’organizzazione dello spazio attraverso i movimenti del corpo, l’immagine, la parola, il disegno, la scrittura sono da considerarsi  la prima forma di linguaggio di un individuo: ogni cosa che fa, visibile agli altri, è una tappa del suo apprendimento relazionale.

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QUANTO E’ DISTANTE IL CERVELLO DALL’INTESTINO?

Di Natalia Canelli

Negli ultimi dieci anni, numerosi studi scientifici, condotti inizialmente su modelli animali, e in seguito sull’uomo, hanno messo in luce come il mantenimento di una corretta e bilanciata flora intestinale sia di fondamentale importanza per la futura salute dell’ospite, in questo caso l’uomo.

La cosa più sorprendente è che la flora intestinale, meglio detta microbiota, non influisce soltanto sulla salute dei distretti a lei limitrofi, cioè intestino e stomaco, preservandoci da fastidi e patologie più o meno gravi, ma agisce anche a notevole distanza garantendoci anche equilibrio e lucidità mentale!

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Genitori di adolescenti e social Network: cosa fare?

Intervista di Monica Bormetti di www.smartbreak.it alla professoressa Elena Pacetti Professoressa Associata in Didattica e Pedagogia speciale all'Università di Bologna

Essere genitori oggi significa anche doversi districare nell'oceano di interazioni che avvengono nei social e provare a fornire gli strumenti adatti ai propri figli per navigare acque che possono diventare torbide o minacciose in un batter d'occhio! 

Matteo Grandi, giornalista e autore, parla di Far Web nel suo ultimo libro.. Eh già, l'epoca del Far West è finita ma è iniziata la corsa all'oro nella rete: tra opportunità, possibilità di crescita ma anche odio e bufale.

Come mi disse il Prof. Paolo Ferri quando lo intervistai: "Allo stesso modo in cui insegniamo ai nostri figli a non mangiare con le mani, è utile iniziare ad insegnar loro a gestire i propri account social!".

L'educazione ai social e alle tecnologie digitali inizia in tenera età, dando regole fin da quando il figlio è un bambino. A tal proposito il Prof. Piercesare Rivoltella, docente all'Università Cattolica di Milano, nel suo libro 3-6-9-12 Diventare grandi all'epoca degli schermi digitali, illustra molto 3 principi cardine da tenere presente per una buona educazione all'uso dei media digitali: 

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Nutrizione e nutrimento: di cosa ha realmente bisogno il mio bambino?

Sin dai primi istanti di vita, il legame del bambino alla vita è determinato dall’impulso alla nutrizione, impulso che si esplica tramite l’allattamento, profondamente determinato dal legame con la mamma. 

Tutta la vita del neonato è accentrata intorno a questo gesto che, sebbene naturale ed istintivo, è in realtà molto complesso. Non tutti i neonati sono uguali, alcuni sono molto voraci, come se temessero una presunta assenza di cibo, altri invece appaiono distaccati e si mostrano più autonomi, richiedendo solo il cibo strettamente necessario. 

Scegliere come allattare e quanto latte fornire al neonato è spesso complicato per un genitore, quasi sempre timoroso di non fornire abbastanza nutrimento. Ma sarà veramente sempre bisogno di cibo la manifestazione di pianto e irrequietezza che il bambino esprime? 

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Come migliorare la comunicazione di coppia!

Partiamo subito con il dire che comunicare oggi è una delle capacità più difficili da trovare negli altri e forse anche in noi stessi. Non c'è mai tempo per comunicare e tutto viene comunicato attraverso la tecnologia per cui si perde proprio la capacità di relazionarsi e  di stare su quello che l'altro mi sta comunicando con una conseguente perdita di capacità di ascolto molto preoccupante.

Noi adulti, come ogni altro, subiamo questa nuova tendenza. L'arrivo della tecnologia nella nostra vita ha trasformato tutto nel bene e nel male, anche nella vita di una coppia.

Ci sono coppie che comunicano esclusivamente, durante il giorno, attraverso whattsup o messenger, perdendo l'abitudine ad ascoltare via telefono il tono della voce dell'altro, il silenzio, lo stato d'animo. Le emoticon certamente non possono sostituire tutto ciò.

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